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La maggior parte di noi vorrebbe cambiare. Che si tratti di diventare un individuo più sicuro di sé, di sostituire le cattive abitudini con quelle buone o di dedicare più tempo al raggiungimento di obiettivi a lungo termine, non c’è limite ai modi in cui possiamo migliorare. Detto questo, con l’avanzare dell’età, cambiare in meglio se stessi diventa sempre più difficile. Perché?
Sebbene la situazione di ogni persona sia unica, David Reynolds, nel suo fantastico libro Constructive Living, sostiene che molto spesso ciò che frena le persone è la convinzione che, prima di iniziare a intraprendere le azioni che produrranno un cambiamento positivo, debbano affrontare le loro emozioni negative. In altre parole, molte persone credono che “mettere a posto la mente” sia il primo e più importante passo per migliorare la propria vita. Secondo Reynolds, tuttavia, questo approccio non è corretto, poiché la mente giusta è di solito un sottoprodotto di un cambiamento di comportamento, non qualcosa che lo precede. Come spiega Reynolds:
“Non vi siete mai accorti che la sensazione di sicurezza è arrivata dopo aver avuto successo in un compito o in un lavoro e non prima? Allora perché molti approcci attuali alla vita e alla terapia mirano a produrre prima la fiducia, in modo che i clienti possano avere successo in qualcosa? È il contrario. . . Puntate a una vita costantemente felice e priva di ansia e non la otterrete. Concentrate l’attenzione sui vostri sentimenti e finirete per essere infelici. Pensate alle persone che conoscete con le vite più soddisfacenti e invidiabili. Ruminano forse le loro emozioni tutto il giorno? Secondo me no. Ora considerate le persone che conoscete e che sembrano essere più infelici. Trascorrono lunghi periodi di tempo a rimuginare sui loro sentimenti? Scommetto di sì”. (David Reynolds, Constructive Living)
Invece di concentrarsi sulla correzione delle nostre emozioni negative, Reynolds offre il seguente consiglio:
“… abbandonate il compito effimero di lavorare su voi stessi e riorientate la vostra vita verso la realizzazione di ciò che . . .deve essere fatto. In altre parole, vi consigliamo di concentrarvi maggiormente su un comportamento mirato. Lasciate che i sentimenti si prendano cura di loro stessi. Credo che scoprirete che quando diventerete bravi a fare ciò che va fatto nella vostra vita, i sentimenti smetteranno di darvi problemi. E anche se i sentimenti diventano fastidiosi, quando siete coinvolti in un’attività costruttiva, rimangono nella giusta prospettiva. I sentimenti cessano di essere l’intero spettacolo”. (David Reynolds, Constructive Living)
È un consiglio saggio, perché molto spesso i nostri problemi emotivi derivano dalle nostre azioni, o più comunemente dalla nostra inazione. Troppe persone sprecano la loro vita in attività banali e procrastinano i compiti che potrebbero migliorare sostanzialmente la loro vita. Molto spesso possiamo liberarci dalle nostre incessanti preoccupazioni, stress e ansie semplicemente agendo sulle cose che devono essere fatte, indipendentemente dal nostro stato emotivo.
In molti casi evitiamo certe azioni per così tanto tempo da sviluppare fobie e paure che agiscono come ostacoli interni. Tuttavia, l’approccio sostenuto da Reynolds è particolarmente utile in questi casi, poiché la moderna ricerca psicologica ha fermamente stabilito che il modo più efficace per trattare una fobia è l’esposizione, che consiste semplicemente nel fare ciò che si teme. Non si può pensare di uscire da una paura, né le paure spariscono da sole se le si ignora. Al contrario, più si evita qualcosa e più intensamente la si teme. Quindi, ancora una volta, la soluzione alle nostre paure non consiste tanto nel “mettere a posto la mente”, quanto nell’agire. Ralph Waldo Emerson era in anticipo sui tempi nel rendersene conto:
“Fai la cosa che temi e la morte della paura è certa”. (Ralph Waldo Emerson)
Alla fine si tratta di questo: potete vivere la vostra vita aspettando che le stelle si allineino e che i vostri problemi emotivi si dissolvano magicamente prima di iniziare a compiere azioni che cambieranno la vostra vita. Oppure potete rendervi conto che la vita è breve, che presto sarete morti, quindi tanto vale rischiare e vedere cosa succede se agite anche quando siete timorosi, ansiosi o non avete fiducia nelle vostre capacità. La prossima volta che vi troverete a rimuginare sulle preoccupazioni, a sentirvi ansiosi o stressati, chiedetevi semplicemente “che cosa bisogna fare” e agite immediatamente. Se si riesce a coltivare questa abitudine come reazione alle proprie emozioni disturbate, si scoprirà presto che i problemi emotivi sono molto meno impattanti.
Chi è interessato a saperne di più su questo approccio al cambiamento positivo troverà di grande utilità il libro Constructive Living di David Reynolds.