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Lo scrittore inglese del XVIII secolo Samuel Johnson, comunemente chiamato Dr. Johnson, scrisse: “Odio il genere umano, perché mi ritengo uno dei migliori, e so quanto sono cattivo”.
La misantropia è definita come una generale antipatia o sfiducia nei confronti del genere umano. Questa parola ha origine nell’Antica Grecia (misanthropos: misein (odiare) + anthropos (uomo)). Il filosofo presocratico Eraclito (535-475) a.C. fu forse uno dei più importanti “antichi misantropi”.
Platone era consapevole di questa visione e pensava che la misantropia fosse sbagliata. Come spiega Socrate nel Fedone, un misantropo è colui che fraintende la natura degli esseri umani.
“La misantropia nasce quando un uomo senza conoscenza o abilità ha riposto grande fiducia in qualcuno e lo ha creduto del tutto sincero, sano e affidabile; poi, poco tempo dopo, scopre che è malvagio e inaffidabile, e poi questo accade in un altro caso; quando uno ha avuto spesso questa esperienza, specialmente con quelli che credeva essere i suoi amici più cari, allora, alla fine, dopo molti colpi del genere, arriva a odiare tutti gli uomini e a credere che nessuno sia sano in alcun modo”. (Socrate)
Platone pensava che si potesse “guarire” dalla propria misantropia se solo si fosse compresa la verità che “il molto buono e il molto malvagio sono entrambi piuttosto rari, e che la maggior parte degli uomini si trova tra questi estremi”. (In altre parole, anche se un individuo può imbrogliare, mentire e ingannare, questi casi di azioni immorali non implicano automaticamente che sia un individuo orribile e completamente malvagio. Significa semplicemente che è un essere umano, e quindi molto probabilmente anche capace di amore, compassione e gentilezza.
Un’idea che Platone non ha sposato, ma che deriva dalla sua analisi della misantropia, è che il misantropo potrebbe disprezzare gli esseri umani come risultato dell’essere un idealista. Cioè, il misantropo potrebbe credere che l’essere umano medio dovrebbe essere “molto buono”. E quando osserva che, come ha notato Platone, la maggior parte degli individui non lo è, potrebbe giungere alla conclusione che gli esseri umani in generale sono pietosi e non ci si può fidare di loro.
Se da un lato si può seguire il consiglio di Platone e non diventare un misantropo riconoscendo che la maggior parte degli esseri umani è capace sia di bontà che di cattiveria, dall’altro si può anche seguire il punto di vista del comico e critico sociale del XX secolo Bill Hicks, che pensava che gli esseri umani in generale dovrebbero essere migliori:
“Credo che ci sia un’uguaglianza in tutta l’umanità. Facciamo tutti schifo”. (Bill Hicks)